Le nicchie, ricavate nella spessa muratura dei trulli, custodivano talvolta il sonno dei bambini oppure, nascoste da una tenda, le modeste conserve alimentari e i semplici attrezzi di cucina. Attraverso le pietre bianche e pulite di cui sono fatti, ci raccontano quale fosse la dignità della modesta vita di coloro che li abitarono. Il loro duro lavoro e il profondo rispetto per il territorio e le tradizioni, ci consegna questo tesoro di pietra regalandoci l’incanto di un paesaggio unico che ha reso la Puglia famosa nel mondo.
I Trulli sono oggi “Monumento nazionale e patrimonio dell’umanità” e sono riconosciuti “testimonianza unica ed eccezionale di una civiltà e di una tradizione scomparse, un esempio eminente che illustra un periodo significativo della storia umana e di una particolare cultura”
“Sono minuscole capanne tonde, dal tetto a cono aguzzo, in cui pare non possa entrare se non un popolo di omini, ognuna con un piccolo comignolo ed una finestrella da bambola, e con quella buffa intonacatura in cima al cono, che è la civetteria della pulizia, e dà l’impressione di un berretto da notte ritto sul cocuzzolo d’un pagliaccio…”
Tommaso Fiore